RAFFAELLO
Raffaello Sanzio nasce a Urbino nel 1483. In questo importante centro umanistico egli comincia il suo apprendistato guidato dal padre, anche lui pittore. Entra quindi nella bottega del Perugino, da cui apprende la naturalezza delle figure e l’armonia dei colori, caratteristiche tipiche della pittura umbra. Ma la sua formazione giovanile risente anche dell’influenza di Piero della Francesca, che aveva operato nel ‘400 proprio a Urbino, e da lui eredita l’impostazione prospettica delle sue composizioni.
Trasferitosi a Firenze, viene a contatto con le opere dei due grandi artisti suoi contemporanei, Leonardo e Michelangelo, e il suo stile evolve. Raffaello riesce a creare una sintesi perfetta tra le tendenze artistiche del suo tempo: dapprima assorbe e rielabora lo sfumato e la prospettiva aerea della pittura leonardesca, che fonde con il suo personale stile, caratterizzato dalla dolcezza dei volti e dalla ricerca di una bellezza ideale. Le madonne e i ritratti di questo periodo fiorentino sono contraddistinti da composizioni geometriche e ordinate e da una serena armonia tra colore e luce.
Arrivato a Roma nel 1508, il papa Giulio II gli affida la decorazione di quattro Stanze dei Palazzi Vaticani. Nello stesso periodo Michelangelo stava lavorando in Vaticano agli affreschi della Cappella Sistina. Lo stile di Raffaello si arricchisce allora di nuovi componenti: i personaggi dipinti hanno pose più articolate e il chiaroscuro si fa più contrastato e drammatico. Il capolavoro delle Stanze Vaticane è l’affresco noto come “La Scuola di Atene”, realizzato nella Stanza della Segnatura. Nel dipinto Raffaello rappresenta i filosofi dell’antica Grecia, riuniti in un grandioso edificio classico rappresentato con le regole della prospettiva centrale. I filosofi hanno i volti degli uomini di cultura a lui contemporanei, quasi a indicare l’unione tra passato e presente: così Platone, al centro, ha le fattezze di Leonardo, e in Eraclito, in primo piano, è ritratto Michelangelo.
Le opere di Raffaello sono sempre caratterizzate dalla ricerca di bellezza e armonia e da un senso di ordine ed equilibrio. La sua bottega era organizzata in modo altamente efficiente, anche perché dovette fare fronte a un numero sempre crescente di commissioni. Raffaello si valeva dell’aiuto di uno staff di collaboratori ed apprendisti perfettamente organizzati. Morì nel 1520, a soli 37 anni.